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TORINOROSSA
Alberto Cesa
Batteva forte il cuore nel cuore della mia cittą la nostra primavera era un canto alla libertą la libertą di far volare i sogni ed il nostro futuro oltre il tramonto rosso di un cielo ancora puro
Torino prussiana e nera Torino borghese e arcana Torino che ha macchiato di rosso la sua bianca sottana Torino che grida forte al cielo sceso tra le sue mura di accendere una stella dentro ogni sua paura
Torino operaia e fiera Torino partigiana Torino che brucia i bordelli della festa cortigiana Torino che danza attorna ai fuochi accesi tra le sue mura per riconquistare il giorno dopo la notte lunga e scura E il vento disegnava un mare di bandiere e le onde delle strade erano facce vere le facce antiche e nuove di chi non sta a guardare di chi ha le scarpe rotte ma sa che deve andare
Non vi canto la fine dell'ultima guerra mondiale ma di un tempo pił vicino di un tempo pił normale di un giorno preso in pugno da gente che ha il destino di vincere la notte e perdere al mattino
Eppure quella notte la voglio raccontare eppure quella notte la voglio ricordare ha chi ha creduto e crede che cancellare la memoria sia giusto sia moderno sia il corso della storia
Di notti come quella la storia ne ha milioni e tutte o quasi tutte son strofe di canzoni ma quella notte fu forse l'ultima dell'antico giriotondo degli incazzati che cantano la voglia di cambiare il mondo
E la piazza era un vulcano di canto popolare di un canto straripante tremendo e naturale danzato al ritmo allegro dei balli del passato di un ballo ormai lontano ormai dimenticato
disco FOGLI VOLANTI
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