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PALESTINA
libera rielaborazione di Alberto Cesa di una canzone di Subhi Al Zbeidi
La mia patria sarà l’aria saran la casa e il sole sarà la luce dei tuoi occhi spalancati sul mattino
La mia patria sarà il ricordo di queste urla tremende di questa pioggia di pietre scagliate contro il tuo destino
La mia patria saranno le tue guance scolpite dal pianto che torneranno a ridere d’incanto
La mia patria sarà il tuo respiro innamorato e liberato dal fragore dei carri che sputan fuoco nel cielo
La mia patria sarà la musica dolce che ti disegnerò sul cuore come un tatuaggio immortale
La mia patria saremo noi in questa nostra piccola manciata di terra che riabbraccerà il suo nome urlato forte al cielo: “Falastìn”
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