LA LEGGENDA DELL’OSTRICA E DELLA PERLA
Carpi - Fo - dalla commedia di Dario Fo “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”

Il giovane di Tunisi
che nero come un’ostrica
di lei s’innamorò,
aveva gli occhi d’onice, il corpo d’una statua,
lo sguardo d’una vergine per tanto ch’era timido:
perciò s’innamorò di lui s’innamorò.

Leonora più che candida, l’Infanta di Castiglia,
la pelle di magnolia, le orecchie di conchiglia,
di lui s’innamorò, di lui s’innamorò:

del giovane di Tunisi
che nero più di un’ostrica
vedendola sbiancò.
Le braccia di quell’ostrica
intorno a lei si chiusero.

Con labbra che tremavano
Leonora più che candida
la bocca gli donò, la bocca gli donò.

Ma dal torrion la videro
tre suoi fratelli pallidi.
Le frecce lampeggiarono:
il giovane di Tunisi
nel mar con lei piombò,
nel mar con lei piombò.

Piombò con lei stringendola,
lui nero come un’ostrica,
con lei si sprofondò.

Lei madreperla pallida.
Il negro in fondo al mare
si chiuse come un’ostrica,
di morte nel pallore
lei perla diventò.

dischi LA PERLA E L’OSTRICA e FOLKANNIVERSARIO

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Mercoledì 4 Dicembre 2024