Una nuova produzione video dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
Il canzoniere partigiano come documento per la storia della Resistenza
Colonne sonore della Resistenza
Alberto Cesa
canto, chitarra
Silvano Biolatti
Chitarra
Massimo Sartori
viola da gamba, sax, tastiera, cori
Celeste Ruà
organetto, fisarmonica, cori
Benny Pizzuto
basso
vocalist
Donata Pinti, Angeles Aguado, Paola Sorarù
Caratteri distintivi della Resistenza italiana e dell'identità dei suoi protagonisti sono
impressi nei suoi canti, che nell'insieme offrono una peculiare angolatura per
rievocare, ma anche prendere in esame e analizzare in forme inedite storie, situazioni,
culture, aspettative della lotta partigiana.
Il canzoniere della Resistenza non è solo pertanto un veicolo importante attraverso
cui aspetti della lotta di liberazione si sono trasmessi nei decenni, con arricchimenti e
ritocchi, fino ad oggi, o una matrice feconda di altre e successive espressioni del
canto di denuncia e di lotta, ma anche un complesso e pluriarticolato documento
d'epoca, che consente di risalire a comportamenti, linguaggi, modelli attraverso cui la
Resistenza si è concretamente espressa nell'ambito delle varie formazioni nei venti
mesi di lotta.
E' un documento che consente di scoprire gli intrecci fra l'attivo rifiuto
del fascismo e delle sue guerre e gli effetti dei processi di fondo che caratterizzarono
l'Italia dal primo al secondo conflitto mondiale. Accanto alle ragioni di scelte che si
moltiplicano dopo l'8 settembre troviamo così perduranti influenze da ricondursi
all'affermazione di una cultura di massa nell'Italia fascista, con i suoi film di
consumo, la pubblicità, le canzonette trasmesse dall'Eiar, o alle martellanti formule
autoritarie della propaganda del regime incontrate a scuola e nelle piazze.
A un'analisi appena attenta una pluralità di suggestioni verbali e musicali appare così
riecheggiante nei canti delle montagne partigiane: dal permanere di remote tradizioni
popolari e di lontani ricordi del canto di lotta operaio e rivoluzionario alla lunga
eredità di canti militari che dal risorgimento arriva alle guerre mondiali, dai contenuti
delle canzonette alla moda ai canti fascisti e al loro rovesciamento in chiave di
parodia, fatto circolare a fior di labbra.
Ma c'è di più: il retaggio scolastico che studenti e intellettuali portano con sé nelle
formazioni si intreccia con gli approcci e le esperienze culturali di contadini e operai,
riflettendo la composizione sociale diversificata dell'armata partigiana, mentre le più
o meno marcate opzioni sul piano politico e ideale, che caratterizzano con sfumature
evidenti le diverse bande, sollecitano diversi immaginari e diverse parole d'ordine.
Colonne sonore della Resistenza, il video che l'Archivio Nazionale Cinematografico
della Resistenza ha prodotto mettendo in relazione una selezione rappresentativa di
canti partigiani eseguiti dallo storico gruppo folk torinese "Cantovivo" e
testimonianze e considerazioni storico critiche, vuol essere un'introduzione alle
matrici culturali e alle tipologie che spesso rimangono ignorate o non debitamente
considerate come fonte di conoscenza del mondo partigiano nella pura e semplice
tradizione di quel retaggio musicale.
Il video, della durata di 40 minuti circa, presenta genesi e peculiarità linguistiche e
musicali di una quindicina di canti della Resistenza con attestata circolazione in
Piemonte: alle parole degli storici Franco Castelli e Alberto Lovatto si alternano
citazioni musicali che Alberto Cesa, Donata Pinti e i musicisti del “Cantovivo” hanno
realizzato appositamente per l'opera.
Aneddoti e brevi testimonianze di partigiani,
Gianni Alasia, Virgilio Biei, Massimo Ravizza, fanno da contrappunto a un ricco
tessuto di immagini d'epoca, ricavate dal pur limitato repertorio di film girati da
cineamatori nell'ambito di varie formazioni partigiane del Piemonte, che riproducono
molto direttamente nel film un clima e un contesto, dalla quotidianità della vita in
banda in montagna e in collina, quando appunto fra l'altro si canta, ai giorni
dell'insurrezione e della liberazione.
Colonne sonore della Resistenza, che continua il lavoro di esplorazione di varie
tipologie di fonti e documenti per una rievocazione non convenzionale della
Resistenza iniziato da tempo dall'Archivio Nazionale Cinematografico della
Resistenza e continuato con la realizzazione di collane di audiovisivi e ipertesti per
la scuola e la divulgazione, è stato curato da Corrado Borsa, Pier Milanese e Andrea
Spinelli e prodotto sotto la direzione di Paola Olivetti.