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PREFAZIONE AL LIBRO
“iFOGLI VOLANTI di Alberto Cesa - diario
di un musicante” (il manifesto - 067)
Fogli Volanti, ovvero il viaggio di un “ragazzo a tempo indeterminato”.
Fogli Volanti è una raccolta-diario di fogli, appunto, scritti
con passione e al tempo stesso con ironia. L’autore, Alberto
Cesa, ne emerge con forza e spirito ("homo ludens") fra
i fiumi del vino, le abbuffate, le bellissime, intelligenti canzoni,
le osservazioni colte e calzanti, le molte dolcezze, la nostalgia
per un mondo che negli Anni ‘60 e ‘70 molto prometteva
a chi, come me, come lui, ha sempre vent'anni nel cuore. E’
presente nel testo, a volte, una eccessiva ridondanza, ma è
quella stessa che si perdona ad un simpatico amico quando ha bevuto
un po’ troppo, a “un ragazzo - come lui stesso si definisce
- a tempo indeterminato”. Tra le pagine un altro elemento
si fa strada con prepotenza ed è il sentimento di non voler
cedere al tempo che scorre, agli uomini che cambiano e tornano peggiori,
alla fatica di dover troppo spesso ricominciare daccapo.
Vi è forza in tutto ciò, anche quando Alberto Cesa
“esagera” (e lo fa nel linguaggio “vilain”
che spesso usa, nell’immagine bukowskiana che dà di
sé, nelle idee politiche che forse a qualcuno appariranno
irrecuperabilmente superate), perché Alberto, anche laddove
gioca a fare il volgare, mantiene un suo rigore personale, è
insolito, stravagante, non banale, sincero, coerente. Quando scrive,
quando suona, ridendo e scherzando ci prende per mano e insieme
a lui non smettiamo di sognare. E non è forse bello sognare
un mondo di "eguali" nei diritti, un mondo di fratelli
nei sentimenti, in un'epoca di "grandi fratelli" e di
“eguali” perché clonati ? Alcuni diranno con
scetticismo che è un'utopia, ma "le utopie" - come
affermava il sociologo Mannheim - spesso altro non sono che "verità
premature".
Graziella Franzinetti
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